mercoledì 24 dicembre 2008

E' tutta italiana la scoperta dell’acqua più antica dell’universo.

L’acqua più antica dell’universo ha ben 11 miliardi di anni. Questa grande scoperta è stata fatta al Max Plack Institut di Bonn da due ricercatrici italiane, Paola Castangia e Violette Impellizzeri. Si tratta dell’acqua più antica mai osservata. La sua individuazione è stata frutto della grande intuizione delle giovani scienziate, ma sopratutto dell'insieme di due fenomeni fisici: le lenti gravitazionali e i maser.
Le lenti gravitazionali sono una sorta di amplificatori naturali di onde elettromagnetiche. La luce, emessa da sorgenti molto lontane, viene amplificata tanto da poter essere osservata dalla Terra. Anche i maser, seppure in maniera differente, fungono da concentratori di onde elettromagnetiche. In questo caso il maser era sovrapposto ad una lente gravitazionale. Si è verificata quindi una doppia amplificazione delle onde elettromagnetiche emesse dalle remotissime molecole d’acqua. La luce captata è partita dalla sorgente ben 11 miliardi di anni fa, quando ancora la terra non esisteva.
“Siamo state fortunate”, ammette Paola Castangia “abbiamo individuato il maser proprio nel primo oggetto sul quale abbiamo puntato il nostro radiotelescopio. La scoperta è stata così improbabile che quasi non ci credevamo. Trasportate dall’entusiasmo abbiamo deciso di provare a ripetere le osservazioni con uno strumento ancora più sensibile, il VLA, nel New Mexico. Abbiamo avuto la conferma che cercavamo...l’acqua in effetti c’era. E' stata un’emozione unica!». Paola Castangia era al Max Plack Institut di Bonn da un anno, grazie al programma “Master & Back”, avviato dalla Regione Sardegna per promuovere le esperienze all’estero di giovani laureati, garantendo poi il loro ritorno nell'isola.

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